Nuovo, prestigioso riconoscimento per Coface – uno dei leader mondiali nell’Assicurazione dei Crediti – che giovedì sera è stato insignito del Premio Internazionale Le Fonti® 2015 per la categoria Eccellenza dell’Anno nell’Assicurazione dei Crediti. Il Premio – giunto alla sua quinta edizione e promosso da Editrice Le Fonti con il patrocinio della Commissione Europea e […]
Il settore energetico non è mai stato così a rischio, mentre il settore dell’auto sta cambiando e quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è l’unico ad essere rivisto positivamente
La Cina sta cercando di ritrovare la strada per una crescita più sana e duratura ma non senza conseguenze per la sua economia e quella dei paesi vicini. Secondo le stime di Coface, la crescita non dovrebbe superare il 6,7% nel 2015 e il 6,2% nel 2016, rispetto al 13,4% nel periodo 2006-2007. Ciò deriva soprattutto dalla fine del processo di ripresa tecnologico e di capitale: numerosi settori d’attività risentono dell’elevata sovraccapacità e dell’indebitamento delle imprese, penalizzando così gli investimenti. Si assiste quindi a un cambiamento del modello economico cinese.
Il Brasile, declassato da Coface in settembre (rischio significativo di fallimento d’impresa), sta affrontando un contesto economico complesso. L’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale allo scopo di controllare l’inflazione, ha compromesso il PIL. Il rallentamento dell’attività sta riducendo le entrate fiscali e minaccia l’aggiustamento del bilancio. Inoltre, il governo necessita dell’appoggio del Congresso per raggiungere gli obiettivi primari di surplus, ma il supporto è insufficiente. Le incertezze politiche pesano sulle performance economiche del paese.
Sebbene il fotovoltaico rappresenti in Europa solo il 5,3% dei consumi totali di elettricità, il settore ha beneficato di una spinta a livello mondiale in favore di un consumo energetico più “verde”. Dal 2004 al 2012, l’elettricità europea prodotta a partire dal fotovoltaico è fortemente aumentata, passando da 0,7 a 62,4 miliardi di KWh. Tale crescita è stata guidata da Germania, Spagna e Italia, dove si concentra l’80% del parco fotovoltaico europeo. La rapida espansione del fotovoltaico è divenuta possibile grazie a politiche di governo favorevoli (un sistema con l’obbligo di acquisto di energia da fonti rinnovabili e sussidi) e al forte e continuo calo dei prezzi degli impianti, accentuati dalla concorrenza cinese. Nel 2012 l’Europa occupava una posizione leader contando per il 75% della produzione mondiale.
La situazione economica attuale a livello globale sintetizzata: una ripresa graduale per le economie avanzate e periodi difficili per i paesi emergenti. Fanno eccezione le economie emergenti dell’Europa centrale e orientale che, nella maggior parte dei casi, sono in miglioramento. In particolare, la Polonia, registra una performance al di sopra delle aspettative. A livello microeconomico, le insolvenze d’impresa in Polonia rispecchiano l’accelerazione della sua crescita economica. Le insolvenze infatti sono diminuite del 5,1% nel 2014. Nella prima metà del 2015, il trend prosegue e i fallimenti sono in calo del 3,3%, con una crescita del 3,4% nello stesso periodo.
Coface, uno dei leader mondiali nell’assicurazione dei crediti, ha partecipato alla settima edizione di Bilanci d’Acciaio – il convegno annuale dedicato all’analisi delle performance economico-finanziarie delle aziende operanti nella filiera dell’acciaio in Italia – che si è svolto oggi a Brescia, presso l’Auditorium della Camera di Commercio.
Stiamo assistendo a un cambiamento nel modello economico cinese. Quali paesi asiatici saranno le prime vittime in caso di forte declino? Quali invece saranno le più immuni?