Infografica. Economia francese: frenata della crescita
Infografica Francia – Settembre 2016
Infografica Francia – Settembre 2016
L’agroalimentare è uno dei settori più importanti per le economie nordafricane. Sebbene il suo contributo alla produzione nazionale varia nella regione, nel 2014 rappresentava il 9,5% del PIL in Tunisia, il 13% in Algeria e in Egitto e il 15,6% in Marocco. Nel 2015, il settore impiegava il 21,7% della popolazione attiva totale in Egitto, il 15% in Tunisia e circa il 40% in Marocco.
Nonostante gli importanti investimenti pubblici e privati, negli Stati Uniti gli indici di salute sono sotto la media rispetto ai 12 principali paesi avanzati
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L’economia francese beneficia ancora di una tendenza positiva, malgrado il secondo trimestre abbia risentito di shock esterni. Le inondazioni nell’Ile-de-France hanno provocato subito un rallentamento dell’attività nella regione. Tuttavia, questa catastrofe implica una rapida ripresa con il rilancio dell’occupazione, soprattutto nel settore delle costruzioni, in cui si susseguono gli ordinativi per la ricostruzione.
In Polonia le imprese continuano a beneficiare di un contesto macroeconomico positivo, con una forte domanda domestica ed estera. La crescita più lenta osservata quest’anno è dovuta a una caduta degli investimenti (che, nella prima metà del 2016, sono calati del 3.6% anno su anno).
La prima indagine di Coface sul comportamento di pagamento in Germania, su un campione di più di 850 imprese, rivela che, nonostante la solidità economica del paese, circa l’84% delle imprese sono colpite da ritardi di pagamento da parte dei loro clienti.
Nel 2016, l’economia marocchina dovrebbe registrare un rallentamento, dopo un miglioramento del 4,5% circa nel 2015. Quest’anno il calo della produzione di cereali di oltre il 70% dovrebbe limitare il PIL del paese a un tasso di crescita prossimo al 2%.
Le prospettive per l’industria farmaceutica negli Stati Uniti
Nel 2015 l’economia cinese è cresciuta del 6,9%, il ritmo di sviluppo più lento da 25 anni. Nel 2016 e nel 2017 la crescita continuerà a rallentare, e probabilmente sarà inferiore al target di crescita medio annuo del 6,5% fissato dal governo nel piano quinquennale per il 2016-2020. Le riforme strutturali in corso si focalizzano maggiormente sui servizi e sui consumi, accentuando i contrasti nel paese. La differenza tra settori vincenti e perdenti è legata al potenziale di crescita di medio o lungo periodo, alle politiche di governo e alla domanda strutturale.